Sport Coaching o Mental Coaching: quali differenze e affinità?

Sport Coaching o Mental Coaching

Chiariamolo subito: il modello proposto dallo Sport Coaching supera il concetto di Mental Coaching.
L’allenamento mentale di un atleta, infatti, non può essere scisso dall’allenare l’“arte di vivere” interpretato come obiettivo di “benessere complessivo”.
Il tema dell’allenamento mentale, in senso stretto (concentrazione, attenzione, atteggiamento mentale, gestione dello stress, ecc.), nello Sport Coaching fa da corollario a una più ampia visione dell’atleta come essere umano inserito in un contesto globale.

Lavorare sulle potenzialità (intese come caratteristiche specifiche, uniche e distintive) permette non solo di guardare all’atleta secondo una visione complessiva, ma anche di prendere in considerazione gli aspetti, emotivi e cognitivi, la storia, il contesto, i valori, il credo d’appartenenza e l’ambiente socio-culturale.

Nello Sport Coaching, caratterizzato quindi da un approccio umanistico e performativo, vige la raccomandazione di considerare l’uomo come un organismo complesso la cui totalità e complessità non può essere compresa attraverso la somma delle singole parti. La concezione dell’essere umano, in questo caso, diventa un potente antidoto nei confronti di una cultura desueta che da alcuni anni prospera nel mondo dello sport professionistico. C’è sempre da considerare, infatti, che un atleta sia innanzitutto un uomo e, come tale, aiutato a conoscersi per alleviare le più comuni tensioni.

Del resto, riferendoci a cosa si debba intendere per prestazione, in ambito motorio sono state formulate tante definizioni. Tra molte ho individuato quest’autorevole definizione che, a mio parere, rende comprensibile un certo approccio, anche se superficiale: “…comportamento motorio, prodotto in relazione a un compito che può essere misurato” (Lee, Chamberlin e Hodges, 2001).

Questo modo di intendere la prestazione mi è sembrata molto vicino a una cultura convenzionale, attenta unicamente ad aspetti quantitativi e scientifici.
Intendiamoci, l’esecuzione motoria, la sua misurazione e verifica pratica, non sono aspetti da sottovalutare, soprattutto perché rappresentano la componente “visibile” della prestazione.

Come evitare di riconoscere alla base di un gesto motorio l’atteggiamento mentale e il benessere dell’atleta più in generale?
In questi ultimi anni moltissimi Coach (provenienti sia da una cultura più umanista sia da quella legata al Coaching performativo) stanno tentando di arricchire la vecchia concezione di Mental Coaching di un aspetto fondamentale: il riconoscimento dell’atleta come persona inserita in un contesto socio-relazionale (arrivando così a una più moderna affermazione dello Sport Coaching).
Intendiamoci, il mondo dello sport agonistico è pieno di esempi in cui il contesto competitivo è fortemente influenzato dalla qualità delle relazioni (parentali, amicali, affettive), ma queste, fino a oggi, non hanno avuto la giusta importanza e il giusto riconoscimento.

Vi è mai capitato di osservare il comportamento di un genitore particolarmente apprensivo? Oppure… avete mai pensato quanto possa influire sulla prestazione agonistica avere un rapporto affettivo solido ed equilibrato? Chi agisce su queste complesse dinamiche?
Inoltre, non si può sottacere la mancanza di una cultura legata allo sviluppo del potenziale, intesa come “tratto caratteriale” di una persona unica e irripetibile.

Nello Sport Coaching non bisogna mai dimenticare che la prestazione sportiva è un’esperienza relazionale che coinvolge l’atleta nella sua totalità; entrano in gioco non solo le abilità mentali, ma anche le comuni tensioni umane (bisogni da soddisfare ed emozioni in primis).
La conoscenza di sé, la capacità di assumersi responsabilità e di tendere all’autorealizzazione sono elementi che, in futuro, dovranno essere allenati con grande attenzione. L’allenamento di questi elementi, fusi in un’unica attività, andrà a confluire in un esclusivo, grande prodotto: “miglioramento della prestazione attraverso lo Sport Coaching”.

Sport Coaching vs Mental Coaching: è arrivato il momento di capire le differenze… e anche le affinità!
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