Sorge spontanea la voglia di fare della facile propaganda, enumerando molteplici questioni sul perché intraprendere un percorso di Coaching
Intraprendere un percorso… di sicuro non si “deve”, ma certamente si “può” se lo si “desidera”.
In verità il Coaching, a differenza di qualsiasi relazione di aiuto, non si fonda sul bisogno, sulla necessità, sul disagio, sulla salute. Quel senso dʼinevitabilità che la persona sperimenta ogni qual volta chiede aiuto, nella relazione di Coaching non esiste.
Perché intraprendere un Percorso di Coaching: perché funziona!
Il Coaching è una relazione asimmetrica e complementare.
Nei miei Corsi di Coaching affermo spesso: “… il Coaching non ha il connotato della necessità e del bisogno, ma dell’opportunità e del vantaggio, dell’occasione per migliorare creativamente la propria vita; non è uno scambio unilaterale, ma uno scambio che è costruzione comune, processo condiviso e solidale finalizzato all’azione, a comportamenti manifesti che sono verifica e punto di partenza per nuovi progetti; non esprime potere o dipendenza, ma ascolto, ricerca, impegno e autoresponsabilizzazione”.
Il Coaching dunque offre vantaggi e opportunità, non aiuto.
In genere, i motivi che possono indurre una persona ad affidarsi allʼesperienza di un Coach sono da ascriversi alla voglia di raggiungere i suoi obiettivi, di rendere concreto e raggiungibile un suo desiderio, di affrontare cambiamenti significativi nella vita personale o professionale, di potenziare le sue capacità, di prendere decisioni soprattutto per affrontare le situazioni in modo diverso, nuovo e creativo, in modo positivo ed efficace.
Una persona può iniziare un percorso di Coaching per sviluppare e utilizzare al meglio le proprie potenzialità e la propria creatività, raggiungere un obiettivo specifico, migliorare le proprie relazioni (di amore, di amicizia, di lavoro), risolvere un determinato problema, ecc. Può anche decidere di perseguire tutti questi obiettivi contemporaneamente.