Mihály Csíkszentmihályi è stato uno psicologo di fama internazionale, nato in Ungheria nel 1934 e trasferitosi negli Stati Uniti all’età di 22 anni. Ha svolto per anni attività di ricerca presso l’Università di Chicago, è uno dei padri della Psicologia Positiva e ha introdotto il concetto del Flow.

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Mihály Csíkszentmihályi è un noto autore di bestseller, ricercatore di fama mondiale, ha scritto più di 120 articoli e una dozzina di libri relativi alla psicologia positiva, approfondendo temi legati alla felicità e al benessere. Ha introdotto nel 1975 il concetto di “Flow” e il suo libro intitolato Flow: The Psychology of Optimal Experience (1990) è stato definito best seller dal New York Times, che di esso ha scritto: “Importante… illumina la via verso la felicità”.

Csíkszentmihályi è stato Capo del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Chicago e ha fondato il Quality of Life Research Center presso la Claremont Graduate University. È stato Professore Emerito presso la Claremont Graduate University in California, ove proseguì la propria attività di ricerca nel campo del flow e della motivazione.

Il suo lavoro ha influenzato personaggi della politica mondiale, come Bill Clinton e l’ex primo ministro britannico Tony Blair, e ha avuto notevole risalto anche nel mondo dello sport (nel quale il concetto di “flow” assume il termine di “trance agonistica”).

Mihály Csíkszentmihályi è morto a Claremont, in California, nell’ottobre del 2021, all’età di 87 anni.

Le opere di Mihály Csíkszentmihályi

Flow. The Psychology of Optimal ExperienceIl suo libro più importante e rappresentativo è:
Flow. The Psychology of Optimal Experience (1990)

che ha preceduto la stesura di altre opere:

  • Creativity: The Psychology of Discovery and Invention (1996)
  • Finding Flow: The Psychology of Engagement With Everyday Life  (1997)
  • Diventare adulti. Gli adolescenti e l’ingresso nel mondo del lavoro (2002)
  • Good Business: Leadership, Flow, and the Making of Meaning (2003).
  • Running flow. Tecniche mentali per correre più velocemente (2017)

Il lavoro sullo Stato di Flow di Csíkszentmihályi

Negli anni ’70, partendo da un lavoro di ricerca e sviluppo sulla creatività, Csikszentmihalyi avviò uno studio sul “flusso di coscienza”, ossia un fenomeno riscontrabile, in psicologia, quando sussistono specifiche condizioni di operatività. Nello specifico, essendo uno psicologo “comportamentista”, Csikszentmihalyi approfondì i fondamenti del meccanismo che aveva osservato nel comportamento adottato dagli artisti quando davano vita alla loro opera e ritenevano di essere “sulla strada giusta”. La condotta era caratterizzata da massima concentrazione, attenzione elevata, assenza di stanchezza e alterazione totale del senso del tempo che scorreva.

Dal tema della creatività, dunque, Csikszentmihalyi si spostò agevolmente verso l’argomento della “motivazione intrinseca”, scorgendo nel comportamento sopra descritto una notevole espressione di motivazione interiore del massimo grado, tale da generare di per sé gratificazione e da sostenere l’individuo nel perseguimento dell’obiettivo (anche se negli studi in questione l’accento era posto sul fare, sull’attività in sé e sul piacere di svolgerla, non sullo scopo cui essa tende).

A Csikszentmihalyi si deve, pertanto, l’elaborazione della teoria del Flow, inteso come lo stato di flusso, esperienza autotelica e di per sé totalmente gratificante nella quale l’individuo si immerge allorquando fa qualcosa che gli piace e gli procura godimento.
Si tratta di uno stato psicologico soggettivo dalla connotazione assolutamente positiva che corrisponde alla completa immersione nel compito e scaturisce dalla relazione sussistente tra le abilità soggettive della persona e il carico di lavoro. Quando tali fattori sono bilanciati e in armonia, emerge lo stato di flow. Diversamente, quando vi è un disequilibrio a favore delle abilità, subentra la noia, mentre in caso di sbilanciamento a favore del carico, viene prodotto stress (negativo).

L’esperienza ottimale determina un flusso dinamico di energia mentale che attiva le potenzialità individuali, contribuendo a delineare la migliore condizione per la generazione e il mantenimento della motivazione.

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Csíkszentmihályi sostiene che lo Stato di Flow presenta alcune caratteristiche specifiche, tra cui:

  • Obiettivi chiari
  • Concentrazione totale sul compito
  • Perdita dell’autoconsapevolezza: il soggetto è completamente assorto nell’attività
  • Distorsione del senso del tempo
  • Retroazione diretta e inequivocabile: l’effetto dell’azione è immediatamente e chiaramente percepibile dal soggetto
  • Bilanciamento tra sfida e capacità: l’attività non è né troppo facile né troppo difficile per il soggetto
  • Senso di controllo: la percezione di avere tutto sotto controllo e di poter dominare la situazione
  • Piacere intrinseco: l’azione dà un piacere intrinseco, fine a se stesso (esperienza autotelica)
  • Integrazione tra azione e consapevolezza: la concentrazione e l’impegno sono massimi
  • La persona è talmente assorta nell’azione da fare apparire l’azione naturale

Nel libro intitolato “Flow, la psicologia dell’esperienza ottimale” Csíkszentmihályi scrive:

I momenti migliori della nostra vita non sono tempi passivi, ricettivi, rilassanti…
I momenti migliori di solito si verificano se il corpo e la mente di una persona sono spinti ai loro limiti nello sforzo volontario di realizzare qualcosa di difficile e per cui ne valga la pena.

Mihály Csikszentmihalyi è uno dei più importanti punti di riferimento nel Coaching per gli eminenti studi sul flow, la motivazione, la felicità e il benessere.

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