Le Caratteristiche della Relazione di Coaching si basano su un metodo di sviluppo fondato su una relazione creativa e generativa.
Tale relazione è caratterizzata dalla processualità e da una notevole dose di creatività. Affinché il processo di Coaching risulti efficace è fondamentale che sʼinstauri un legame, unʼalleanza significativa tra il Coach e il suo Cliente.
La relazione di Coaching è un rapporto basato sulla creatività, perché fondata sulla ricerca di nuove opportunità, nuovi modi di “essere” e di “fare”.
Il fine ultimo di una relazione di Coaching, sotto il punto di vista dello sviluppo dellʼindividuo, è di facilitare il “raggiungimento di una nuova e originale concezione di sé e del contesto in cui si vive (ambiente, relazioni, circostanze), nonché sulla possibilità di raggiungere un maggior grado di consapevolezza”.
La relazione di Coaching è costruita sul concetto di massima fiducia e sulle competenze legate al “fare”; è ovvio che lʼinstaurazione di un rapporto basato sulla reciproca fiducia è, come detto prima, pregiudiziale.
Nella relazione di Coaching, non si possono escludere e riconoscere le capacità, l’esperienza e le competenze del Coachee che, in questo modo, può scegliere la meta e il percorso attraverso il quale raggiungere i suoi obiettivi.
Coach e Cliente, in questa nuova logica, assumono una posizione paritaria. Il Coaching è quindi una relazione che si fonda su un rapporto paritetico, in cui il cliente ha l’assoluta libertà di scegliere le proprie mete e il modo per raggiungerle.
Il sostegno che il Coach fornisce al suo Cliente si orienta in direzione dello sviluppo, della crescita e, soprattutto, dell’autonomia dell’altro, ed è quindi privo di manipolazioni, consigli, prescrizioni, volte a sottomettere la volontà e le scelte del Cliente. La relazione di Coaching, ripeto, è paritetica, ma anche asimmetrica e complementare.
Per concetto di relazione simmetrica, in genere, s’intende riferirsi al fatto che il “potere” all’interno della relazione è equamente distribuito. In altri termini, nessuno assolve la funzione di “esperto” che esercita un “potere prescrittivo” nei confronti dell’altro. Nel Coaching la questione della distribuzione del “potere” nella relazione di Coaching è a vantaggio del Cliente: egli ha la facoltà di scegliere il Coach, di abbandonare il processo; il Cliente detiene il potere economico e ha la libertà assoluta di scegliere i propri obiettivi e le azioni da eseguire per raggiungerli.
Caratteristiche della Relazione di Coaching: il Cliente è il protagonista del processo di Coaching!
L’unico potere che ha il Coach è di definire le caratteristiche del processo di Coaching attraverso la gestione delle varie “stazioni”. Da questo si evince che la relazione di Coaching è sostanzialmente asimmetrica e complementare.
Coach e Cliente svolgono funzioni tra loro diverse e integrative. Si è detto che al cliente sono riconosciute capacità, esperienza, e che egli ha l’assoluta libertà di scegliere i propri obiettivi e i mezzi tramite i quali raggiungerli. Ciò implica, ovviamente, una piena assunzione di responsabilità, da parte del Cliente, delle scelte effettuate.
Il Coach assolve “soltanto” la funzione di colui che stimola il Cliente a individuare e chiarire i suoi obiettivi, sostenendolo nel redigere e nell’attuare un piano di azione che gli permetta di realizzarli nei tempi che ha stabilito.
Le Caratteristiche della Relazione di Coaching: autonomia basata sull’autodeterminazione
Il Coach, inoltre, fornisce continui feedback mirati circa il livello dei risultati intermedi raggiunti, supportando la concentrazione, la motivazione, la responsabilità, il riconoscimento dell’emotività. In altre parole, nel Coaching viene offerto uno spazio di confronto aperto, rispettoso, costruttivo e libero da pregiudizi affinché il Cliente si possa focalizzare sulle aree della propria sfera professionale o personale che possono essere migliorate o implementate. Il Coach mette in campo le competenze per permettere al Cliente di decidere obiettivi e azioni in ragione dei suoi desideri e potenzialità.
