Come aumentare il senso di Autoefficacia? Come sviluppare la convinzione di essere efficaci e di riuscire a svolgere correttamente il compito? Seguiamo gli studi di Albert Bandura sull’Autoefficacia.

Albert Bandura

Chi è Albert Bandura

Albert Bandura è nato il 4 dicembre del 1925 a Mundare (una piccola città di Alberta, in Canada) ed è morto il 26 luglio del 2021 a Stanford. È stato uno psicologo, noto per la sua teoria sull’apprendimento sociale. È un autore fondamentale del passaggio dall’approccio comportamentista verso la definizione del cognitivismo.

Nei suoi studi, Bandura ha teorizzato in particolare sull’apprendimento per imitazione, che permette alla persona di sviluppare un sentimento di autoefficacia utile nel governare contesti e situazioni diverse.

Dal 1952 è stato professore di psicologia delle scienze sociali alla Stanford University, dove ha iniziato a lavorare sui processi interattivi in psicoterapia e sui modelli familiari che inducono l’aggressività nei bambini. In seguito, nel 1977, ha individuato e teorizzato la dimensione psicologica dell’autoefficacia (Self-efficacy). Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali occorre sottolineare quelli che gli sono stati conferiti dalla American Psychological Association, dalla American Psychological Foundation e il Grawemeyer Award.

Nel 2014 è stato eletto Ufficiale dell’Ordine del Canada, uno dei massimi riconoscimenti civili del Paese, ha ottenuto riconoscimenti dalla National Academy of Medicine e nel maggio 2016 è stato insignito della National Medal of Science, il premio scientifico più prestigioso negli Stati Uniti, conferitogli dal Presidente Obama.

I libri di Albert Bandura

Per conoscere meglio Albert Bandura e la sua teoria sull’autoefficacia, ti propongo 2 libri che non possono mancare nella biblioteca.

  1. Autoefficacia. Teoria e applicazioni
  2. Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione

Definizione di Autoefficacia

L’autoefficacia è la percezione che la persona ha di se stessa rispetto all’essere in grado di fare, sentire, esprimere o divenire qualcosa.

Secondo Bandura, l’autoefficacia è rappresentata dalla fiducia che ogni persona ha rispetto alle proprie capacità di ottenere gli effetti voluti con la propria azione. In pratica, l’autoefficacia è la convinzione di riuscire a fare una determinata cosa.

L’autoefficacia corrisponde alle convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati.
A. Bandura

L’autoefficacia assume un ruolo importantissimo nel rapporto fra obiettivo e prestazione. Il livello di autoefficacia influenza tutte le prestazioni (è appena il caso di riferirle all’ambito scolastico, a quello sociale, per il controllo del peso, sul posto di lavoro).

Il concetto di “senso di autoefficacia” si riferisce alla convinzione delle proprie capacità di mettere in atto il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le varie situazioni in modo da raggiungere i risultati prefissati. Per questa ragione un basso livello di autoefficacia produce automaticamente scarso impegno e scarsa focalizzazione verso un obiettivo, impedendone così ab origine la realizzazione.

La conseguenza di una bassa autoefficacia porterà a scegliere obiettivi limitati, poco sfidanti e, conseguentemente, a limitare il proprio impegno per raggiungerli. Le convinzioni di efficacia personale influenzano il modo in cui le persone pensano, si sentono, trovano fonte di motivazione e agiscono.

Il senso di autoefficacia, quindi, è una sorta di bussola che guida la nostra vita, che ci permette di compiere delle azioni per raggiungere obiettivi sfidanti (ma privi di stress).

Secondo Albert Bandura, le convinzioni di autoefficacia regolano il funzionamento umano attraverso 4 processi principali:

  1. Processi cognitivi: la scelta degli obiettivi da parte di ogni persona avviene sulla base della stima soggettiva delle proprie capacità personali. Maggiore è l’autoefficacia percepita, più elevati e di valore saranno gli obiettivi prefissati, di conseguenza più esteso sarà l’impegno. Pertanto, le convinzioni di autoefficacia sostengono i processi cognitivi di visualizzazione, aiutando la persona a immaginare scenari futuri desiderati e ad anticipare mentalmente il raggiungimento degli obiettivi.

  2. Processi motivazionali: la convinzione di autoefficacia sostiene la motivazione a fare attraverso la regolamentazione dell’aspettativa che determinate azioni produrranno determinati risultati. L’aspettativa di risultato, la chiarezza e la specificità degli obiettivi sono tutti elementi che vengono regolamentati dal senso di efficacia personale (più si crede di essere capaci, più ci si aspetta di raggiungere successi, più ci si chiarisce l’obiettivo che si intende realizzare, più ci si impegna affinché questo avvenga, con notevoli effetti sul livello di motivazione).
  3. Processi affettivi: la convinzione di autoefficacia genera effetti anche sulla capacità di controllo dei fattori di stress. Essere convinti di riuscire, infatti, determina altresì la sensazione di poter controllare i fattori ambientali ed esterni, trasformandoli da potenzialmente minacciosi a innocui.
  4. Processi di scelta: in base a quanto credono di poter fare, le persone scelgono di agire o meno, intraprendono determinate attività, frequentano determinati ambienti e coltivano interessi e relazioni sociali. Tali scelte influenzano i comportamenti e inevitabilmente i risultati e la direzione dello sviluppo personale.

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Autoefficacia e Autostima: differenze e affinità

Bisogna distinguere l’autoefficacia dall’autostima. L’autostima, secondo Albert Bandura, implica un giudizio di valore personale legato alla sfera dell’Essere, mentre l’autoefficacia riguarda la capacità personale legata alla sfera del Fare (del riuscire a fare una determinata cosa).

Il senso di autoefficacia è direttamente legato alla qualità della prestazione, grazie all’impegno e alla costanza che derivano dalla convinzione di potercela fare.

Coaching e Autoefficacia

Il Coaching è in se e per sé un metodo processuale che stimola l’autoefficacia percepita.

Nel piano d’azione che segue la definizione degli obiettivi, infatti, il compito del Coach è di aiutare il Coachee a costruire, mantenere e sviluppare un più alto senso di autoefficacia.

Il senso di autoefficacia  è il carburante indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi.

Il Coaching è di grande aiuto perché permette alla persona di non concentrarsi troppo sui propri limiti o difetti, ma di sviluppare i punti di forza e le potenzialità. Lavorando sul senso di autoefficacia, il Coach indirettamente porta il Coachee ad aumentare anche il suo livello di autostima.

Aumentare l’autoefficacia: 4 strategie secondo Bandura

Albert Bandura ci propone 4 strategie principali per aumentare l’autoefficacia. Le Aspettative di Efficacia possono originare da quattro fonti principali allenabili:

Esperienze dirette di gestione efficace
Costituiscono la fonte più vantaggiosa per acquisire un solido senso di autoefficacia. Sono rappresentate dal richiamare alla memoria situazioni passate positive, efficaci, affrontate con successo. Riportare alla mente queste esperienze consolida le aspettative future; al contrario, le esperienze negative producono l’effetto opposto.

Esperienze vicarie
È fornita dall’osservazione di altre persone (i cosiddetti modelli). Queste devono essere il più vicino possibile, simili, per essere efficaci e utili. Vedere altre persone che raggiungono i loro obiettivi attraverso l’impegno e l’azione personale incrementa la convinzione di possedere quelle stesse capacità. Al contrario, vedere persone che falliscono, nonostante l’impegno profuso, indebolisce il senso di efficacia personale.

Persuasione verbale
La persuasione verbale consolida la convinzione di essere in possesso di ciò che occorre per riuscire. Quanto viene detto da un terzo, soprattutto se questi è ritenuto autorevole dalla persona che beneficia della persuasione, può incidere in modo tale da generare un impegno maggiore e più prolungato. Purtroppo, le aspettative di efficacia che ne derivano sono meno forti di quelle prodotte dall’esperienza pratica.

Stati fisiologici e affettivi
Le situazioni di stress e di forte tensione vengono percepite come la previsione di una scarsa efficacia. Non è la reale intensità delle reazioni emotive e fisiche a essere valutata, quanto il modo in cui esse vengono percepite e interpretate. Ridurre lo stress, allenare la cura di sé, gestire efficacemente il tempo sono tutte cose che permettono di recuperare l’energia mancante per un buon rendimento e un risultato corretto.

Possiamo concludere affermando che il senso di autoefficacia è direttamente collegato alla migliore definizione degli obiettivi e alle aspettative di successo. Le convinzioni di autoefficacia sono il prodotto di un processo di autopersuasione basato sull’elaborazione cognitiva di elementi derivanti da varie fonti, tra cui i successi personali, l’osservazione di modelli, l’influenza di altre persone e la riduzione dello stress.

Nel Coaching, l’autoefficacia è uno degli strumenti più importanti per raggiungere gli obiettivi, poiché, secondo la teoria di Albert Bandura, si tratta di una convinzione strettamente legata al fare, allenabile attraverso un piano d’azione concreto ed efficiente.

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